Pinacoteca
Il nucleo più antico e prezioso dei dipinti esposti in questa sala venne custodito in Cattedrale in seguito alle vicende determinate dalla soppressione degli ordini monastici, decretata dalle leggi Siccardi nel 1866. Si salvò, allora, solo una piccola parte delle opere che componevano le collezioni private dei raffinati monaci benedettini. Spiccano due tavole trecentesche entrambe parti di polittici smembrati; la Sacra Famiglia, dipinto su tavola del greco Bernardino Niger, attivo a Catania nella seconda metà del Cinquecento. Egli è inoltre autore della celebre pala d’altare raffigurante il martirio di sant’Agata, posta sull’altare maggiore del Santuario di sant’Agata al Carcere.
All’ultimo decennio del Settecento risale invece il dipinto della Sacra Famiglia opera di Antonio Cavallucci, eseguito su commissione del benedettino Raffaele Leyva, parallelamente alla pala d’altare con San Benedetto e i Santi Placido e Mauro per la chiesa di San Nicolò l’Arena. Provenienti dal Palazzo Vescovile, le due tele con la Vergine incoronata e l’Eterno probabilmente frammenti di un’unica pala d’altare, sono testimonianza di un manierismo molto vicino alla lezione del Paladini.